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HO BISOGNO DI TE

Cesare De Silvestri

Non è vero, ma ci cascano quasi tutti quando pensano di non poter fare a meno di una persona. In realtà il più delle volte ci si crede fino a un certo punto, teniamo a quella persona entro certi limiti, e tutto sommato sappiamo che potremmo farne anche a meno. Qualche volta, però, si può esser devotamente convinti di quanto diciamo, ed allora si mette in moto un meccanismo infernale che si basa su tre articolazioni cognitive. Per cominciare, uno pensa o più spesso dà per implicito di avere una qualche tara, deficienza e difetto, fragilità o vulnerabilità intrinseca. Una formulazione abbastanza frequente è quella di essere "innamorati" - come se l'amore fosse una specie d'incurabile malattia debilitante. In secondo luogo si crede di aver bisogno di quella persona per poter vivere e stare bene. E, come conseguenza di questa impostazione, si deduce che perderla sarebbe gravissimo e catastrofico.

Un circolo vizioso...

Come si vede, questo modo di pensare ha tre spire che si avvitano su se stesse. La più o meno gratuita bassa opinione di sé porta all'idea di aver bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi, e in parte la giustifica. Ma la chiusura del circolo vizioso avviene con la previsione o la reale di questo qualcuno. Nel primo caso, si scatena un'ansia che implicitamente rafforza l'idea del bisogno e della personale disistima. Nel secondo caso, si cade invece in una disperata, angosciosa depressione che conferma drammaticamente tutti gli assunti di partenza (disistima, bisogno, impossibilità di vivere e stare bene). 

...e dintorni

Già, perché ci possono essere e in genere ci sono altre conseguenze negative di questa folle idea di dipendenza. La prima può manifestarsi sin della scelta delle persona a cui affidarsi. Se cerco una persona a cui delegare ciecamente il mio destino e che quindi deve sembrarmi di massima, assoluta affidabilità - cioè, una persona "perfetta" - è chiaro che non la troverò mai. Quindi mi condanno alla "solitudine" con la mia stessa affannosa ricerca di qualcuno. La seconda, altrettanto deleteria e che conduce allo stesso risultato, insorge durante una relazione che, essendo fondato su un cervellotico "bisogno", risulta gravemente squilibrata a danno della persona dipendente, la quale metterà in atto una continua, martellante, tormentosa richiesta di conferme e rassicurazioni rivolta al partner. E il più delle volte quest'ultimo non reggerà al carico di responsabilità che gli viene inflitto e si allontanerà.

Riflettere prima di parlare

Ho detto che si tratta di un'idea folle perché a un esame di buon senso e di ragionevolezza risulta concettualmente insostenibile, fa vivere male e nella maggior parte dei casi si rivela anche controproducente. E tali direttrici di confutazione e dissuasione possono essere ampiamente sviluppate in un vero e proprio intervento di psicoterapia. Qui basti avere insinuato qualche dubbio nell'opinione sbagliata di aver bisogno di qualcuno per poter tirare avanti. Magari qualcuno conosciuto da poco tempo. Magari dopo molti anni durante i quali si è vissuti benissimo senza nemmeno sapere che quella persona esisteva.

 

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