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IPNOSI E DERMATOLOGIA

Eduardo Salbitano


L´utilizzo delle tecniche d´induzione ipnotica per il trattamento e la cura delle malattie dermatologiche è conosciuta fin dall´antichità. Il rito dell´incubazione" sull´isola Tiberina a Roma, in cui i sacerdoti cristiani ponevano in stato di trance gli ammalati che richiedevano l´aiuto sovrannaturale della divinità per la propria guarigione, è un esempio di trattamento ipnotico ante litteram. Nella tradizione rurale e popolare della magia, veri e propri rituali, comprendenti l´uso di ciondoli e preghiere,sono tramandati di generazione in generazione, con lo scopo di curare le verruche. Naturalmente si possono leggere dei procedimenti d´induzione ipnotica nei procedimenti di questi riti. La prima ricerca moderna sull'uso di procedure psicologiche per trattare malattie dermatologiche fu condotta dal medico francese Bonjour (1929), che, fin dal 1888, s´interessò al trattamento delle verruche tramite processi di suggestione.Egli sosteneva che la pelle fosse l´organo che, più di altri, potesse esprimere disagi psichici tramite sintomi fisici, e che, quindi, molti disturbi cutanei avevano cause psicologiche. Molti studi hanno confermato l´efficacia dell´ipnosi nella cura dei disturbi dermatologici. David Cheek (1961) nel suo volume "HYPNOSIS:  the Application of Ideomotor Techniques" elenca quali siano le tecniche utili per il trattamento di varie patologie della pelle. Nel 1993, Rhue, Lynn e Kirsch sostengono che le verruche siano un disturbo Guaribile con l´utilizzo dell´ipnosi. Nel 1995, Stewart e Thomas hanno pubblicato un articolo, sul British Journal of Dermatology, in cui riportano uno studio da loro svolto sul trattamento di dermatiti atopiche tramite ipnosi, su un campione di 18 soggetti. I soggetti sperimentali, affetti da dermatite atopica molto estesa, resistente ai trattamenti convenzionali, furono trattati con l'ipnosi, producendo risultati positivi. Questo miglioramento si è mantenuto nel tempo fino a due anni (secondo dati da follow up). In dermatologia numerosi autori hanno fatto uso dell´ipnosi nel trattamento di casi, refrattari alle comuni cure dermatologiche, di prurito, nell´herpes zoster, nel lichen planus, nella psoriasi, nell´iperidrosi e alcuni autori anche nel trattamento dell´ittiosi. Inoltre in pratica, non esiste autore che si sia interessato d´ipnosi e dermatologia che non riferisca casi di guarigioni di verruche refrattarie ad altri metodi. Hadfield riporta casi in cui sono state provocati eritemi, vesciche e bruciature di secondo grado tramite la suggestione, come anche confermato da Mahmoud K. Muftic (1961). Pavesi scrive, a proposito delle verruche, che: " è sorprendente vederle scomparire dopo tre o quattro sedute d´ipnosi, con la sola suggestione. [...] Ho visto casi di verruche disseminate guarire perfettamente in quindici giorni con la sola suggestione ipnotica." Nel suo articolo del 1975, "L´Ipnosi in dermatologia" in Rassegna d´Ipnosi Medicina Psicosomatica, Manferto espone il trattamento con ipnosi di due casi di neurodermatite circoscritta, sei casi di lichen ruber planus e quattro casi di alopecia areata. Arone di Bertolino, nel 1979, ha riferito, nel suo intervento dal titolo "L´ipnosi nella terapia delle verruche" al V convegno nazionale medico di studi sull´ipnosi clinica, di aver guarito completamente 46 pazienti con verruche, illustrando i singoli casi con diapositive. Per quanto riguarda la letteratura più recente, troviamo David E. Cohen e Noushin Eidary, del Dipartimento di Dermatologia della New York School of Medicine, che nel loro articolo sulle dermatiti da contatto intitolato "Treatment of irritant and allergic contact dermatitis" del 2004, riportano uno studio riguardante un gruppo di 16 soggetti a cui veniva indicato, sotto ipnosi, di aumentare la reazione allergica ad un allergene (dinitrochlorobenzene) e diminuirla verso un altro allergene (diphenycyclopropenone). Dopo un mese si sono riscontrate significative differenze nella reazione cutanea tra i due diversi allergeni. In un articolo del 2002 di Lotti, Bianchi, Ghersetich, Brazini e Hercogova, del Dipartimento di Dermatologia dell´Università di Firenze e del Dipartimento di Dermatologia dell´Università della Charles University di Praga, dal titolo "Can the brain inhibit inflammation genereted in the skin?" si sottolinea l´importanza dell´approccio "mente-corpo" nel trattamento delle malattie dermatologiche. Passiamo adesso alla descrizione delle tecniche di induzione ipnotica utilizzate in letteratura per il trattamento di varie patologie dermatologiche. Herpes Genitalis: per questo disturbo infettivo, Cheek (1989) sostiene che sia importante far percepire al paziente una sensazione di freschezza nella zona colpita. Tale sensazione sarebbe "più efficace di qualsiasi medicinale prescritto". Cheek inizia il processo di induzione, facendo allucinare una sensazione di freschezza che parte dalla bocca, per poi farla spostare fino alla zona colpita dall´Herpes. Per far questo, si fa immaginare al paziente una caramella alla menta che viene tenuta in bocca; quando la sensazione di freschezza inizia ad essere percepita in questa zona del corpo, si sposta questa sensazione sempre più in basso fino alla zona genitale. Altre tecniche usate da quest´autore prevedono la distorsione temporale: al paziente viene chiesto di immaginare e visualizzare il proprio corpo nel futuro, quando, cioè, si sarà completamente guariti dall´infezione. Acne: per quanto riguarda questo disturbo, è noto uno dei casi risolti da Milton Erickson, nel quale una madre richiede un trattamento di ipnosi per la cura dell´acne del figlio. Questo caso è di grande interesse, in quanto Erickson stesso non ha mai incontrato il paziente in questione, ma si è limitato a dare un´indicazione da seguire alla madre. La prescrizione di Erickson prevedeva che la madre e il figlio andassero a sciare insieme in un luogo isolato, senza che il figlio potesse in alcun modo specchiarsi e vedere la propria acne. Secondo Erickson: "L´acne la si può guarire togliendo di mezzo tutti gli specchi. L´esantema o l´eczema spesso spariscono allo stesso modo." Quest´affermazione fa pensare al forte carattere psicosomatico di questo tipo di disturbo, legato ad un principio di retrofeedback, per cui il percepire il disturbo non fa altro che aumentare lo stress e quindi acutizzarlo. Verruche:  il disturbo delle verruche è causato da un virus, secondo la maggior parte degli ipnotisti  "sono sensibili ai cambiamenti di pressione sanguigna", ed è proprio su questo che molte tecniche di induzione d´ipnosi si basano per guarire questo disturbo. Già nel 1888, Bonjour aveva sviluppato una procedura per curare le verruche. Egli faceva disegnare al paziente la propria mano, indicando sul foglio ognuna delle verruche. Successivamente bendava il paziente e toccava le verruche con un qualsiasi strumento, dando la suggestione che le verruche sarebbero sparite. Secondo tale autore, questa tecnica aveva successo, perché permetteva di bloccare il flusso sanguineo nelle verruche. Sempre a proposito del trattamento delle verruche, Pavesi scrive: "Si è persino fatto un esperimento di questo genere. Si è disegnato un circolino attorno a ciascuna verruca con inchiostro indelebile e le si sono numerate una ad una. Si è data poi la suggestione che solo le verruche col numero dispari sarebbero scomparse. Quest´esperimento è riuscito in pieno, malgrado. lo si sia ripetuto parecchie volte, cambiando la numerazione delle rimanenti". Il prof. Granone ritenuto l´ipnotista europeo più importante degli untimi 60 anni nel (1989) parla di un caso di una ragazza di diciotto anni, più volte trattata con rimedi chimici, col termocauterio, e con la chirurgia nel tentativo, sempre fallito, di rimuovere definitivamente le verruche. Con l´intervento ipnotico si ebbe la definitiva remissione delle verruche in quindici giorni. Granone utilizzo tale procedura: "Trattandosi di una ragazza di campagna le suggerii, in stato di sonnambulismo ipnotico, che le sue verruche si sarebbero seccate e quindi cadute come le foglie di un albero in autunno e che non sarebbero più ricresciute perché le radici stesse della verruca, come quelle di una pianta, si sarebbero seccate e distrutte." Granone utilizza quindi, previa una adeguata diagnosi ipnotica, una metafora con particolare effetto ed importanza per la  paziente. Il prof. Rolando Weilbacher uno degli ipnotisti più accreditati di Milano dalla vastissima esperienza clinica utilizza, per la cura delle verruche, varie modalità ipnotiche, tutte incentrate su immagini visive o su esperienze cinestetiche: Tecniche induttive che utilizzano il canale visivo: al paziente viene suggerito di immaginare un albero verde e rigoglioso. Man mano che le stagioni passano, l´albero inizia sempre più ad appassire, le foglie diventano marrone ed iniziano a cadere, così come le verruche, che appassiscono e cadono. Oppure al paziente viene suggerito di immaginare un accendino e di prestare attenzione alla fiamma, che viene poi fatta passare sulle verruche. Man mano che la fiamma passa sulle verruche, le brucia, facendole seccare e cadere. Ed ancora al paziente viene suggerita la sensazione di inserire la parte affetta da verruche sotto la sabbia calda. Viene suggerito che il calore della sabbia diviene sempre più intenso, soprattutto sopra le verruche. Successivamente si fa immaginare al paziente di togliersi la sabbia sopra le verruche, con il passaggio del proprio palmo. L´immagine che viene suggerita è che insieme alla sabbia, anche le verruche se n´andranno via. L´ipnotista più famoso al mondo scomparso nel 1980 l´Americano Milton Erickson racconta di un caso di una donna con verruche deformanti sulle mani e sul volto. La paziente fu trattata con questa specifica prescrizione: "Dissi alla donna che doveva immergere i piedi dapprima in acqua ghiacciata, poi in acqua più calda possibile, poi di nuovo in acqua ghiacciata. Doveva compiere quest´operazione tre volte al giorno, fino a che non ne fosse stata tanto stufa da fare qualsiasi cosa pur di non farla. Quando le verruche le fossero passate avrebbe potuto dimenticarsi di fare il pediluvio." Erickson lega l´operazione del pediluvio, di per sé efficace contro le verruche, visto l´effetto di vasodilatazione e vasocostrizione dello sbalzo di temperatura dell´acqua, al "dare qualcosa" (abbandonare le verruche) pur di non fare più i lavaggi. Successivamente si ha anche una indicazione di amnesia: "Quando le verruche le fossero passate (quindi sicuramente passeranno) avrebbe potuto (si lascia la libertà di dimenticarsele oppure no) dimenticarsi di fare il pediluvio". Dopo due settimane le verruche erano sparite; l´amnesia su tutto il trattamento persisteva anche dopo tre anni dalla seduta. Per quanto riguarda i casi dermatologici trattati da tutti gli autori citati è importante menzionare come lo spostamento dell´attenzione dal problema specifico, ad un altro apparentemente non correlato costituisca la chiave di volta risolutrice del problema stesso indicando quindi come sia proprio il porre l´attenzione su disturbo a farlo acuire. In conclusione le tecniche ipnotiche come chiave di intervento sono molto efficaci purtroppo nel ventaglio delle terapie utilizzate sussistono ancora molte resistenze nei confronti dell´utilizzo dell´ipnosi più da parte degli addetti ai lavori che agli utenti interessati ad ogni modo si sta lavorando affinché la divulgazione di tali metodiche cresca maggiormente.

 

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