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PERCHE' IL SUICIDIO?
Scrivo per una situazione drammatica che stiamo vivendo nella mia famiglia. Per diversi anni il rapporto con mio marito sembrava andare per il meglio. Avevamo un buon tenore di vita e a casa c'era una certa tranquillità. Mio marito è un piccolo imprenditore. Io sono casalinga. Abbiamo tre figli, rispettivamente di 3, 7 e 10 anni. Spinto dal successo nel suo lavoro, mio marito ha deciso nel 2004 di chiedere una grossa cifra in prestito alla banca. Svariati imprevisti, insieme all'attuale crisi economica, ci hanno però fatto perdere tutto. L'azienda di mio marito è attualmente in stato di fallimento. Due mesi fa mio marito ha tentato il suicidio. Fortunatamente siamo riusciti a salvarlo in tempo. Penso però che mio marito possa ripetere tale gesto. Perché lui, che è stato sempre così sicuro e ottimista è arrivato a tanto? Che posso fare? Maria, Brescia.
Risponde il Dott. Gianni Lanari :
A volte, alcune esperienze negative della vita, stimolano delle angosce in cui niente sembra avere più senso. In tali situazioni, alcune persone si convincono che il suicidio sia la soluzione migliore. Spesso l'atto suicida è meditato per lungo tempo e diventa paradossalmente l'unica azione possibile in un tunnel che non sembra avere altre vie di uscita. La persona si convince che sia impossibile comunicare la propria sofferenza alle persone che lo dovrebbero aiutare. Alla base del suicidio c'è un dolore psicologico/mentale insopportabile. Il dolore è probabilmente così "estremo" che porta ad una "estrema richiesta di aiuto". Se si riesce a ridurre la sofferenza, il suicidio non si verifica. In questa ottica, il tentativo di comprensione e la vicinanza di uno psicoterapeuta possono sicuramente essere utili per ridurre il dolore, cercare di prevenire il peggioramento della situazione, valutare le opzioni alternative, coinvolgere gli altri e stimolare il ritorno agli aspetti positivi della vita. Ogni aspirante suicida desidera fortemente di essere salvato...
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La
comunicazione assertiva L'assertività o arte del rapporto interpersonale è, in Italia, una disciplina ancora misconosciuta. Essa descrive un modo di agire e uno stile relazionale in cui il rispetto dei propri desideri e bisogni riveste un ruolo di primo piano, mantenendo allo stesso tempo l'attenzione ai diritti e all'uguaglianza tra le persone. Il manuale guida il lettore lungo un percorso di crescita e auto-miglioramento che conduce all'equilibrio con se stessi e a una migliore interazione con gli altri... |
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